Andare a scuola in Africa. Studiare la strada della libertà

Andare a scuola in Africa. Studiare la strada della libertà

Ispirati al sistema scolastico britannico, i sistemi scolastici di Tanzania, Uganda e Ghana offrono agli studenti un trampolino di lancio per realizzare i propri desideri. Sia che si tratti di viaggiare per il mondo, come molti dei loro coetanei, sia che si tratti di rimanere, a pochi passi dalla casa di famiglia, continuando le tradizioni con cui sono cresciuti.

Andare a scuola significa poter scegliere, ma non vale sempre per quel che riguarda l’età a cui iniziare. In teoria a 6 anni, o in alcuni casi a 7, per legge, ma spesso a decidere non è lo Stato ma sono le condizioni economiche della famiglia. E poi ci sono gli esami, numerosi e molto più decisivi di quelli a cui siamo abituati nella maggior parte dei Paesi occidentali. Al variare dei voti ricevuti, infatti, si aprono e si chiudono strade che trasformano il futuro non solo del singolo giovane, ma dell’intera famiglia che ha investito su di lui.

Si tratta di una responsabilità pesante sulle spalle di piccoli esseri umani spesso costretti a percorrere km e km di strada sterrata per varcare la porta di aule colorate e accoglienti, ma non completamente attrezzate.

Prima di aprire il capitolo sulle sfide dei sistemi scolastici africani, abbiamo scelto di raccontare come sono strutturati. Il focus è sui tre Paesi in cui SeedScience è attualmente presente e operativa.

Andare a scuola in Tanzania

Se tutto va bene, secondo le linee guida ufficiali, un bambino inizia l’istruzione primaria (elimu ya awali) all’età di 4-5 anni, per poi entrare nella prima classe all’età di 6 anni.

Un obbligo che termina dopo 7 anni, un diritto gratuito all’istruzione nelle scuole statali, un’opportunità di cui fare tesoro, sperando di potersi permettere almeno i materiali, i pasti e la divisa assolutamente obbligatoria.

Tutte le lezioni si tengono in swahili, l’anno scolastico inizia a gennaio e termina a dicembre, ogni anno c’è un esame per passare al successivo, da sostenere in momenti diversi a seconda della classe frequentata. Ci sono due esami principali, al quarto e al settimo anno di scuola. L’esame di quarto livello mette alla prova il bambino per consentirgli di continuare con il quinto livello e, se non lo supera, deve ripetere la classe. L’esame di settimo livello serve per accedere all’istruzione secondaria. In questo caso, ad esempio, lo si svolge a settembre e si ricevono i risultati a novembre. Si smette di andare a scuola per tre mesi e questo aumenta le probabilità di abbandono scolastico, in un periodo di transizione molto delicato.

Non è obbligatorio continuare, d’altra parte. La scuola secondaria non è per tutti, ma solo per chi vuole e può andarci. Dura complessivamente 6 anni, ma è divisa da un altro esame di ammissione. Si divide in due livelli ordinari, per quattro anni, e altro livelli avanzati per due anni. Se uno studente non supera gli esami per accedere all’università, può chiedere un posto nelle scuole medie a livello di certificato e diploma o iscriversi agli istituti tecnici.

Ci si può iscrivere alle scuole statali, a quelle gestite da privati o da ordini religiosi. Diversa è la quota da pagare, ma in entrambi i casi non si sfugge all’esame di ammissione. Un ostacolo da superare ma non l’unico perché, nelle zone rurali, c’è anche quello della distanza.

Per chi non sogna l’università, in Tanzania esistono anche le scuole professionali (VETA), dove in due anni si impara un mestiere: meccanico, falegname, sarto, idraulico, elettricista, ecc. Non sono molto diffuse, né economiche, ma ci sono e sono pragmaticamente utili. Soprattutto se si considera che, per una famiglia non ricca, non è così facile mandare un figlio all’università a causa dei costi, soprattutto se dovrà fare la “vita da fuorisede”. 

Studenti in una scuola secondaria in Tanzania. Foto di Roberta Baria.

Andare a scuola in Ghana

L’età ufficiale di ingresso nel sistema scolastico è di 6 anni, sempre in teoria, e l’istruzione pubblica è obbligatoria e gratuita fino a 16 anni. Ai giovani studenti delle scuole primarie vengono insegnate lingue e culture inglese e ghanese, oltre a una terza lingua, il francese. Questa materia è facoltativa nella maggior parte delle scuole private del Ghana. In altre scuole, per lo più private, si insegnano anche lingue come lo spagnolo e il tedesco.

A queste si aggiungono materie di base come la matematica, gli studi ambientali, gli studi sociali, le scienze integrate o generali, le pre-competenze professionali e le pre-competenze tecniche, la religione e l’etica e attività fisiche come la musica, la danza e l’educazione fisica.

Inoltre, i giovani studenti delle classi di base sostengono, dopo gli esami scolastici, un tipo di esame molto speciale, il National Standardized Test, che valuta le loro conoscenze in matematica e lingue. È stato introdotto nel contesto ghanese durante lo scorso anno accademico. Non è strettamente obbligatorio per le scuole private, ma è una necessità per le scuole pubbliche del Paese.

Dopo sei anni e un esame da superare, si può frequentare la Junior High School, l’analogo delle nostre scuole medie. Spesso la JHS e la primaria fanno parte dello stesso edificio e gli insegnanti della primaria possono essere “promossi” e lavorare nel ciclo successivo. Al terzo anno, gli studenti sostengono un esame per ottenere il Basic Education Certificate Examination (BECE) e passare alla Senior High School (SHS). Altri tre anni, da dedicare allo studio delle materie fondamentali (scelte tra lingua inglese, matematica, scienze integrate) e di altre materie, diverse a seconda del programma scelto. Ad esempio, Agricoltura, Generale (a scelta tra Scienze e Arte), Commerciale o Professionale e Tecnico.

Per accedere all’università è necessario superare un altro esame, il West African Senior Schools Certificate Examination (WASSCE). In Ghana esiste un ottimo sistema universitario. Dall’indipendenza, questo Paese è diventato un centro di attrazione per l’istruzione nella regione sub-sahariana. Infatti, la Kwame Nkrumah University of Science and Technology, la seconda università fondata in Ghana, è considerata la più importante università scientifica e tecnologica dell’Africa occidentale.

Studenti in una scuola elementare in Ghana.

Andare a scuola in Uganda

Non troppo diverso dai sistemi scolastici che abbiamo già visto, quello ugandese inizia all’età di 6 anni e prevede la frequenza obbligatoria per i primi 7. (Prima vi è la scuola materna, dai 3-4 anni in poi, ma non è obbligatoria, soprattutto nelle zone rurali). Il periodo delle scuole primarie si conclude con i primi esami nazionali, i Primary Level Examinations (PLE). Le materie d’esame sono quattro: Inglese, matematica, scienze e studi sociali. Se promossi, si passa alla scuola secondaria, che in realtà è frequentata da pochi, soprattutto nelle regioni rurali. Dai 13 ai 17 anni, gli studenti si preparano a superare il livello O, un esame di fine ciclo composto da sette materie, tutte sottoposte a verifica. Da questo esame, l’Uganda Certificate of Education (UCE), si può capire il futuro di ogni studente e le sue propensioni. Se vissuto in modo costruttivo, può essere un aiuto per tracciare il percorso futuro: due anni di studio, tra i 17 e i 19 anni, e un esame finale, l’Uganda Advanced Certificate of Education (UACE). È necessario ottenere un livello A per poter proseguire all’università, dove gli studenti possono frequentare un corso di laurea di primo livello per 3-5 anni ed eventualmente proseguire con master e dottorati. Servono anche soldi e il governo offre ogni anno migliaia di borse di studio universitarie, anche per contrastare l’alto livello di disoccupazione giovanile, che purtroppo si riscontra anche tra i laureati.

Fortunatamente, soprattutto negli ultimi anni, l’istruzione è vista come una soluzione per ridurre la povertà. Il governo, volendo garantire un’istruzione di qualità a tutti gli ugandesi, deve occuparsene.

Infatti, esiste anche un’offerta formativa per gli adulti che non hanno raggiunto un certo livello di istruzione e che ritengono di aver perso la loro occasione. Esistono poi le scuole internazionali, generalmente rivolte a studenti stranieri e di buona famiglia. Qui si insegnano vari tipi di curricula, con la possibilità di scegliere tra corsi di studio molto diversi.

Tuttavia, il settore dell’istruzione in Uganda deve affrontare molte difficoltà e sfide. L’alto tasso di assenteismo sia degli insegnanti che degli studenti, la debolezza della gestione, la carenza di materiale scolastico e di maestri, soprattutto nelle regioni rurali, e le classi eccessivamente numerose.

Per questo motivo, il Piano strategico per lo sport e il settore dell’istruzione (ESSP), progettato per rendere l’istruzione primaria e secondaria un diritto universale e per stimolare la parità di accesso all’università, è una vera e propria svolta.

Questa mossa potrebbe essere decisiva per il futuro del Paese. Un piano simile è stato attuato in Ghana, dove è in atto un passaggio a un curriculum incentrato sullo studente. La Tanzania sembra voler prendere la stessa direzione. In tutti e tre i Paesi, c’è e ci sarà sempre più bisogno di preparare gli insegnanti ad applicare questo tipo di programma. Ed è anche qui che un progetto come SeedScience può fare la differenza. Trasformare in realtà un piano che finora è rimasto “sulla carta”.

Studenti in una scuola elementare in Uganda. Foto di Angela Zurlo.

Articolo a cura di Marta Abbà.
Questo articolo è così preciso e aggiornato grazie al lavoro di gruppo di alcuni insegnanti del programma SeedScience. Possiamo non ringraziarli? I nostri “corrispondenti scolastici” sono Ronald Felix della Tanzania, Evans Anderson Sagoe del Ghana e Joel Kimbowa dell’Uganda.

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